Abbiamo attraverso tutti un periodo piuttosto complicato della nostra vita, chi più chi meno.
E se non tanto complicato certamente insolito e certamente inaspettato. Di sicuro ne avremmo fatto a meno, molto volentieri.
E c’è anche chi non ce l’ha fatta, e magari dopo aver lavorato tutta la vita se ne è andato senza nemmeno un saluto. Il nostro pensiero va a queste persone.
Noi lo abbiamo affrontato in una posizione privilegiata, in una situazione assolutamente sopportabile e priva di ogni difficoltà.
La reclusione (seppur dorata per noi) quella no, come idea non l’abbiamo accettata per nulla. Costrizioni e divieti applicati fuori luogo, senza logica e senza comprensione.
Abbiamo avuto più volte la sensazione che l’accanirsi versus comportamenti quotidiani e inoffensivi avesse un sapore diverso, come si volesse distogliere l’attenzione da fatti più gravi e più pericolosi. Una sofferenza che doveva essere palese, e tutto quello che era relazione, ricreazione, azione doveva essere vietato. Pensiamo al nostro paese, invaso da concittadini, la domenica, perchè compreso nel comune della città.
Uscire solo per uno scopo, altrimenti sanzioni e rimproveri, ben che vada, per non parlare del pericolo vero quello della delazione, della ripresa cinematografica da cinema social.
Per fortuna, sembra tutto finito. Ma ricordare ci sembrava doveroso.
La nostra è stata un’esperienza insolita ma trascorsa tra le nostre mura, nei nostri sentieri, tra rumori inesistenti e con l’aria di sempre.
Un culo mica da ridere, insomma. Ma non per tutti è stato così.
Chi arriverà da queste parti troverà tutto questo, e anche altro.
Chi è già stato invece noterà qualche piccola differenza, senza spostare niente.
Anche se questo periodo cacao è ormai alle nostre spalle, qualche accorgimento adottato ha ripreso un carattere permanente.
Non possiamo ora far finta di niente.
L’organizzazione della colazione è stata in parte rivista, senza perdere la qualità e senza trascurare la scelta degli ingredienti.
Le camere da sempre sono separate tra loro, tutte con ingresso indipendente.
Nessun servizio in comune, ogni camera ha i servizi privati al proprio interno.
Lo spazio non manca, l’aria gira e il vento soffia ancora.
Il cortile, dove a seconda delle stagioni si può fare la colazione, stando quindi all’aria aperta, è stato attrezzato di proposito, e torna quanto mai utile e profittevole.
La saletta della colazione, che tanti conoscono, è ancora utilizzata in modo diverso, anch’essa in funzione di un contatto meno frequente e meno affollato. Ospiti permettendo.
Nel cortile (meteo permettendo) si potrà consumare quindi del cibo pre-acquistato, rimane sempre escluso il servizio cucina.
Noi ci proviamo, insomma. E la nostra parte la possiamo garantire.
Siamo in due a gestire il Bed & Breakfast, adulti e oramai anzianotti, io in particolare.
Polemiche e discussioni su quello che è stato non ci interessano (parliamo della pandemia).
E’ bene però ricordare che siamo allergici ai cretini, molto allergici.
Venire in questo lembo di terra per noi rimane sempre una buona esperienza, in primis per ammirare i luoghi che ci circondano, il Carso transfrontaliero e Trieste, con l’auspicio che si crei una condivisione dal basso, atta a ricostruire un’ideale di comunità fondata sulla conoscenza e non sul pregiudizio, sulla storia e non sul razzismo. Adatta insomma a promuovere gioia, bellezza e cultura. Questo comunque, a prescindere. La storia siamo anche noi.
“Riprendiamoci la vita, la terra, la luna e l’abbondanza”